mercoledì 31 marzo 2021
Era uno dei miei obbiettivi, con la Giunta ci abbiamo lavorato tanto, finalmente il giorno è arrivato. Buon Lavoro a tutti.
mercoledì 24 marzo 2021
L'ex sindaco anti-camorra sotto scorta, minacce in strada e via social. Montanile: "Rifarei tutto
martedì 23 marzo 2021
ED ANCHE ALL'EX CONSIGLIERE COMUNALE CASTALDO, LA RISPOSTA CHE MERITA! I CITTADINI VANNO INFORMATI, NON USATI E STRUMENTLIZZATI
Il dottor Antonio Castaldo ieri l’altro, domenica 21 marzo, primo giorno di primavera, ha pubblicato sulla sua pagina fb nel suo stile, come nella sua pratica politica, una risposta a quella che definisce una campagna diffamatoria contro la sua persona e altri ex consiglieri comunali, che hanno presentato le dimissioni.
Dimissioni depositate in uno studio
notarile, che hanno lasciato la cittadinanza senza sindaco e determinato
l’arrivo del commissario prefettizio, mentre si manifestava la terza ondata
della pandemia, si aggravava la crisi economica e sociale del paese e si partiva
con la realizzazione di importanti opere pubbliche, portando a compimento l’azione
di risanamento amministrativo e di cambiamento della città, anche in relazione
alle nuove modalità di conferimento dei rifiuti, che hanno consentito di
iscrivere al ruolo TARI, centinaia di evasori.
Una scelta grave ed inspiegabile che
ha procurato l’interruzione dell’interlocuzione con l’ASL NA 3 SUD, finalizzata
alla gestione dei vaccini, all’individuazione di un punto vaccinale sul
territorio (importante soprattutto per gli anziani, per le persone affette da
gravi patologie e con difficoltà motorie), la paralisi del tracciamento
quotidiano dei contatti stretti e dei contagiati, del bollettino periodico
della curva pandemica su dati locali, della sinergia con i medici di base e con
le unità di assistenza, per meglio fronteggiare le emergenze, rappresentate da
positivi sintomatici, in condizioni di salute precaria.
Anche il presidio per l’effettuazione
dei tamponi in modalità drive in è stato smontato. Eppure, veniva fatto
istallare con efficace e veloce impegno amministrativo, in un momento di grande
criticità, che costringeva i cittadini ad attese e file estenuanti.
I cittadini ricorderanno che anche
quest’obiettivo veniva salutato non con entusiasmo, ma con polemiche, come
sempre pretestuose ed infondate, da buona parte degli ex consiglieri comunali. Finanche,
l’ex consigliere Castaldo, in quell’occasione, chiedeva agli uffici come l’Amministrazione
fosse riuscita a raggiungere tale obiettivo.
Irresponsabili
dimissioni, che hanno anche determinato, quindi la
brusca interruzione di tutte le attività esercitate dal Sindaco – Autorità Sanitaria,
con grande senso di dovere e di responsabilità.
Il Castaldo, tra l’altro, ricorderà
benissimo, come altri 4 suoi colleghi, dei controlli del 28 febbraio u.s.,
allorquando venivano invitati dalla Polizia Municipale al rispetto delle norme
anti Covid e del Codice della Strada.
Il dottor Castaldo mi accusa di diffamazione,
insieme a quanti, tra parlamentari ed associazioni, ne condividevano il mio operato,
mettendo insieme una serie di sostantivi e aggettivi dispregiativi, di gran lunga
più insultanti e diffamatori di un doveroso e legittimo interrogativo sui veri
motivi delle dimissioni. Dal momento che esse sono arrivate a pochi giorni
dalla decisione prefettizia di disporre misure di protezione personali, per le
conseguenze di tutte le attività amministrative e giudiziarie, poste in essere,
contro la delinquenza ed il malaffare. Ciò, mi esponeva a gravi rischi e pericoli
e, tuttavia, gli ex consiglieri comunali non avvertivano la necessità ed il dovere
di esprimermi leale vicinanza e solidarietà.
Si tratta di un tentativo di innalzamento
dell’asticella dello scontro che da politico diventa giudiziario, classico di chi
si accorge di essere a corto di serie ragioni e di fondate argomentazioni a
sostegno delle proprie scelte. Di scelte assunte autoritariamente ed autoreferenzialmente,
senza alcun confronto ed interlocuzione politica, con chi si aveva il dovere di
rappresentare.
Sono stato definito da Castaldo
persona “accentratrice, intemperante, aggressiva” e a seguire
“autoreferenziale, fallimentare insensibile e sorda”.
Gli iscritti, i militanti storici del
PD e la cittadinanza, sul punto, ricordano benissimo, l’insussistenza di tale
brutale affermazione.
Sono più di dieci anni, infatti, che
la gestione e la conduzione familiare del Pd, per nulla incline all’inclusione,
al confronto ed all’impegno costante sulle tematiche sociali, urbanistiche ed
economiche del territorio, ha precluso ogni tentativo di ricostruzione di un
centro sinistra forte, radicato e competitivo nelle diverse tornate elettorali.
Ogni proposta e tentativo di ragionamento
per lavorare alla ricostruzione di percorsi comuni ed unitari, con l’individuazione
di candidati a Sindaco condivisi, anche attraverso l’indizione delle primarie è
stata sempre rifiutata.
Nel corso dei 32 mesi di
amministrazione è stato più volte proposto un tavolo programmatico, con l’allargamento
di maggioranza al PD. Ma, il Consigliere Castaldo rifiutava ogni confronto
costruttivo ed ogni disponibilità a dare il proprio e concreto contributo nell’interesse
del paese. Nelle poche e sporadiche apparizioni del Castaldo presso la casa
municipale, ed anche di quelle dei suoi ex colleghi consiglieri comunali, venivano
formulate solo richieste ed assunte informazioni sommarie sulle attività
amministrative in corso, per risanare i guai pregressi e per realizzare gli
obiettivi di amministrazione.
Mai una disponibilità, una
partecipazione e mai un contributo attivo a risolvere questioni complesse e
spesso risalenti, che lasciavano lo stesso molte volte esterrefatto. Così,
anche le proposte erano inesistenti o giungevano spesso in ritardo ad azione
già in corso di organizzazione e programmazione. In ordine alle sue numerose
richieste di accesso agli atti, si chiede al Castaldo, il perché di alcun
riscontro a seguito della valutazione dei documenti acquisiti e verificati;
forse perché non aveva nulla da obiettare e/o da censurare?
Le attività degli ex consiglieri comunali
erano spesso incentrate sulla critica a prescindere.
Gli interessi del paese possono
soccombere all’esclusivo tentativo di ciascuno di realizzare le proprie
ambizioni, seppure legittime????
La coincidenza delle dimissioni non
riguarda esclusivamente la misura di protezione, le minacce da me ricevute, le
denunce sporte e l’azione amministrativa di contrasto alla criminalità ed a
tutela della legalità e del territorio, ma le opere che si stavano appaltando e
realizzando, le assunzioni che erano in corso.
In sintesi, un maestoso tempismo. Poiché,
tra pochi mesi i frutti della politica perbene sarebbero stati ancora più
visibili alla cittadinanza, che finalmente poteva lasciare alle spalle disagi,
disastri, creati spesso ad hoc, crisi economica e di vivibilità.
Tali disagi e ritardi nel realizzare
correttamente ed imparzialmente l’azione amministrativa sono costati troppo al
paese ed hanno aumentato la possibilità che qualcuno potesse meglio realizzare
il suo bene in comune a discapito del bene comune, del bene di tutti.
Sono anni che mi impegno con tanti
cittadini a combattere politiche urbanistiche sbagliate, dannose per il
territorio, per l’agricoltura, per l’imprenditoria e per l’artigianato locale;
a denunciare opere pubbliche costose ed inutili (vd. Parcheggio sotterraneo); a
segnalare al Prefetto condizionamenti ed azioni amministrative sbagliate
(incontro con l’allora Prefetto, dott. Pansa). In queste battaglie poche volte
ho incrociato i consiglieri dimissionari, né i loro congiunti o alleati, non li
ho mai visti come compagni di viaggi.
In queste battaglie mi accompagnavo a
mio padre, Mattia Montanile, che mi ha insegnato cosa è la POLITICA, quella
autentica, a servizio del paese, e non strumento di realizzazione di interessi
personali o familiari. Di questo posso solo vantarmi!
I parlamentari, le associazioni che
mi hanno dato pubblicamente ed a testa alta la vicinanza, per quanto ho subito,
per aver onestamente, correttamente e con coraggio realizzato, vanno
ringraziati pubblicamente.
In questi giorni a Brusciano si sono
rincontrati identici valori, storie e culture politiche, che hanno come
obiettivi la lotta alla camorra, la legalità e la tutela della nostra carta
costituzionale, che a Brusciano, anch’essa, è stata sbandierata troppe volte e
strumentalmente.
La mia vicenda ha avuto, per la sua
peculiarità, un rilievo nazionale, mentre le rappresentanze “politiche” locali
si sono lasciate al loro silenzio, alla loro distanza o a tardivi messaggi di
facciata.
Tutti i rappresentanti delle
istituzioni, dei diversi colori politici, e delle associazioni che mi hanno
raggiunto ed offerto il loro disinteressato sostegno lo hanno fatto, perché non
ci si divide su questi temi, e poi perché conoscono la mia storia politica,
professionale e familiare.
Lo stesso Castaldo afferma che queste
rappresentanze avrebbero osato parlare di lui senza conoscere la sua storia
politica. Gli consiglio di riflettere bene sulla sua affermazione e di
domandarsi, il perché non è conosciuto, da chi, da anni, nel nostro territorio
fa politica seriamente e si impegna per i diritti, per la legalità e contro il
malaffare.
Chi la lotta la fa veramente, con la
militanza, con le denunce, con le iniziative, con passione e non soltanto con
gli slogan o con la reticenza, tipica di chi tollera e non denuncia, è inevitabilmente
conosciuto ed apprezzato.
Singolare è l’affermazione del
Castaldo, allorquando afferma che rimarcava la sua totale avversione e distanza
“quando venivo a conoscenza, direttamente ed indirettamente, di atti e minacce
rivolti ai rappresentanti eletti del mio paese”.
Il politico ha il dovere di
denunciare tali condotte e di porre in essere azioni concrete.
Di fare fatti e non chiacchiere!
Tali logiche ed approcci metodologici
sbagliati, tali condotte incompatibili con il buon e sano agire politico, hanno,
nel corso degli anni, prodotto un disastro amministrativo, hanno lasciato il
paese al totale degrado ed al suo impoverimento.
Io non ho nulla da strumentalizzare o
onde da cavalcare. Ho tanto da testimoniare e da rendicontare!
Non ho mai revocato nomine ed
avvicendato amministratori a causa di una mia, inesistente, volontà
accentratrice e di una gestione personalistica.
In 32 mesi ho sostituito un vice-sindaco ed un
assessore dimissionari, tre altri assessori dopo 14 mesi, su richiesta della mia
maggioranza consiliare di azzeramento di giunta, che ne determinava le loro
dimissioni.
Ho espresso in più occasioni pubbliche
l’apprezzamento per il grande contributo dei tre assessori e la mia personale
stima nei loro confronti.
Tutti sanno che quell’azzeramento fu da me accettato,
ma non condiviso.
Anche il dottor Castaldo lo dovrebbe
sapere, ma a lui fa comodo raccontare una storiella falsa per accreditare il
raccontino della mia, presunta, mancata attitudine al dialogo ed alla
condivisione del lavoro di squadra.
I tre assessori furono sostituiti solo per
evitare di azzerare il lavoro avviato sulla strada del progetto di
rinnovamento, di rilancio e riscatto della città, ripristinando legalità,
trasparenza e regolarità dei conti.
Una decisione presa per continuare a
fare chiarezza sui guasti morali e contabili di decenni di cattiva
amministrazione.
Come di consueto nella storia del
Mezzogiorno, il Castaldo passa al contrattacco per seminare dubbi e
insinuazioni denigratorie, su chi si è esposto nel lavoro di risanamento, nella
lotta al malaffare e alla delinquenza organizzata, tentando con il discredito e
con la delegittimazione di fare da battistrada
a quanti vogliono chiudere i conti con il processo avviato dalla primavera del
2018.
L’impegno e la determinazione a fare
bene e a puntare sull’efficienza diventano per Castaldo un disvalore meritevole
di azioni di sciacallaggio.
A
fine agosto 2018, a distanza di poco più di un mese dalla mia
proclamazione a Sindaco, quale malessere diffuso si poteva registrare, quale
inconsistenza dell’azione amministrativa si poteva censurare?
Ebbene il Castaldo partì in quarta,
con un manifesto pubblico, chiedendo le mie dimissioni, utilizzando
strumentalmente un’azione di boicottaggio della Ballata dei Gigli messa in atto
da un comitato che lasciò l’obelisco in Via Semmola, nel tentativo di bloccare
la festa, in grave violazione del regolamento comunale.
Condotte regolarmente sanzionate.
E poi l’ex consigliere dimentica,
dimostrando scarsa propensione ai tempi, alle modalità ed al funzionamento
della macchina amministrativa, che la Festa dei Gigli del 2018 fu organizzata
in circa 30 giorni lavorativi, partendo da zero fondi in bilancio e da
gravissime violazioni regolamentari consumate prima della mia Amministrazione. Eppure
nonostante il periodo ferragostiano si riusciva: a costituire l’Ente Festa, ad
ottenere finanziamenti, ad avere il null’osta dalla Prefettura, a realizzare
maggiori controlli e legalità, ad istallare i parcometri, a realizzare tutti
gli eventi storici e numerose iniziative, che Brusciano vedeva per la prima
volta in 143 anni, ad es. I BAMBINI IN FESTA, con il paese pulito e
presentabile ai visitatori. Con la mia costante presenza, si riuscivano a
gestire criticità e ad evitare la sospensione definitiva della nostra amata
Festa.
Singolare è la sua affermazione,
allorquando suggerisce l’archiviazione del regolamento. Per generosità, invito il
Castaldo a considerare che i regolamenti si applicano, fino a quando sono
vigenti, non si archiviano. Al limite si modificano.
L’applicazione del Ragolamento in
questione è stata garantita per tutto il periodo della mia Amministrazione, con
il supporto e l’ausilio dell’Ente Festa.
Tant’è che a dicembre 2018 veniva organizzata la
Festa dei Gigli del 2019 e finalmente si celebravano le Festività Nazionali del
25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno, un tempo dedicate alle questue. Quest’è
la mia cultura.
Fu, già, quello un atto di
collaborazione o di sabotaggio per bloccare il processo di cambiamento fin
dall’inizio?
Il giudizio circa il fallimento
dell’attività amministrativa nei 32 mesi del mio mandato e la scelta dei
consiglieri di determinarne la fine sono dovuti forse alla paura che se avessi
continuato ad operare sarebbero emersi, contestualmente, il disastro del
passato e l’efficienza del mio operato?
Il
Dottor Castaldo, specialista nella pratica politica
dell’apparire, fingendo strumentali propositi collaborativi, il 25 Agosto 2020, non a Luglio,
invece, come sarebbe stato necessario, a mezzo Fb propose all’Amministrazione
eventi, al solo scopo di costruirvi polemica, senza che ci fosse il tempo
necessario per valutare la loro fattibilità.
Un fare inaccettabile, per un esponente
di un partito di governo nazionale e regionale.
Un atteggiamento aggravato dal fatto di
proporre, fuori termine e contro ogni logica, un programma di iniziative a
chiaro rischio di assembramenti ed in contrasto con l’emergenza Covid e con l’obbligo
dell’Autorità Sanitaria e di governo di mettere al primo posto la salute dei
cittadini, con massima precauzione e prevenzione possibile.
Il Castaldo, in questo caso, si è
mosso come sempre con furbizia e slealtà, anche nei confronti dei suoi, per la
verità pochissimi, iscritti e militanti.
Il contrasto all’evasione dei
tributi: è anche questa per Castaldo il frutto di una persona aggressiva?
O è la cultura dell’eguaglianza, nel
rispetto del dettato costituzionale, di norme, con sommo impegno civile e senso
delle istituzioni?
Il dottor Castaldo è capace di
riconoscere che Brusciano è più pulita oggi, dopo 32 mesi di Amministrazione
Montanile, dotata di un riformato servizio di rimozione dei rifiuti, più efficiente,
allo stesso costo del passato?
E’capace di ammettere:
Che il tempo per il rilascio dei Permessi
di Costruire si è ridotto?
Che si è istituito lo sportello
telematico e si sono insediate due commissioni sismiche?
Che sono stati approvati schema tipo
e linee guida, che hanno consentito di sbloccare, legittimamente, importanti
interventi e rilanciare l’operatività di un P.U.C., i cui vincoli erano già
decaduti al mio insediamento?
E’capace di leggere la qualità e la
quantità dell’Attività Amministrativa prodotta o dovremo ricordarglielo noi
nelle Aule Giudiziarie?
E’diritto di un cittadino onesto ad avere
un’informazione corretta, che eviti strumentalità, manipolazioni e
diffamazioni?
Non
sono stato io a diffamare, ma i consiglieri dimissionari che
con il loro volantino - documento hanno denigrato, non su un solo punto, ma su
tutto l’arco dell’Attività Amministrativa.
Per concludere corre l’obbligo di
invitarvi a farla finita sulla questione della presunta mancata costituzione di
parte civile in un processo per estorsione, perché i termini della questione vi
sono stati spiegati più volte.
Provvedete a prendere atto ed a
riconoscere di aver iniziato a bonificare ed a mettere a norma l’isola
ecologica, realizzando infrastrutture e predisponendo ulteriori interventi con
Fondi di altri Enti; di aver provveduto ad implementare la rete di video
sorveglianza su obbiettivi sensibili e di aver contrastato, a servizio della
sicurezza dei cittadini, la zona di spaccio e le attività estorsive.
Tirate fuori i veri motivi delle
dimissioni presso lo studio notarile!
Visto che i fatti si sono incaricati
di dimostrare il contrario, il dottor Castaldo, invece di chiedere scusa e fare
autocritica, mi denuncia per diffamazione e continua ad offendermi, definendomi
una personalità che usa la lotta alla criminalità per perseguire altri scopi,
con la quale non è possibile costruire un dialogo.
Si vuole forse insinuare che la Prefettura
ha deciso di disporre la misura di protezione personale, senza fondamenti?
Si abbia il coraggio di esplicitare
quali sarebbero gli altri miei scopi.
domenica 21 marzo 2021
21 Marzo, Giornata in memorie delle vittime della mafia
venerdì 19 marzo 2021
In ricordo di Don Peppino Diana
Il 19 Marzo del 1994, veniva ucciso Don Peppino Diana.
Era un giovane prete, un uomo semplice ed onesto. Sempre pronto ad affrontare le difficoltà.
Amava la sua gente. Cercava di regalare loro una possibilità di riscatto sociale.
Ma, Don Peppino dava fastidio, aveva il CORAGGIO di dire NO, era un problema ed andava eliminato.
Don Peppino ci credeva. Il suo impegno civico contro la camorra e per amore del suo popolo non lo dimenticheremo mai.
NOI lavoreremo per realizzare il polo sportivo e culturale “Don Peppino Diana”.
Pensiamo che sia giusto per amore del nostro popolo non tacere MAI.
giovedì 18 marzo 2021
Interrogazione Parlamentare
Pubblicato il 16 marzo 2021, nella seduta n. 306
RUOTOLO , DE PETRIS , ERRANI , MIRABELLI , PRESUTTO , VACCARO , VALENTE , GIANNUZZI , MAUTONE , RICCIARDI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
a seguito delle dimissioni dalla carica di 14 consiglieri su 16 assegnati a Brusciano, piccolo comune situato in provincia di Napoli, il Prefetto di Napoli ha avviato la procedura di scioglimento del Consiglio comunale, in base a quanto stabilito dall'art. 141, comma 1, lett. b), punto 3 del Testo unico degli Enti locali (decreto legislativo n. 267 del 2000) e nominato un commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione dell'ente;
il deposito delle dimissioni di sei consiglieri della maggioranza e otto dell'opposizione ha posto fine alla sindacatura di Giuseppe Montanile, eletto nel luglio 2018 e sostenuto da un fronte di liste civiche. La circostanza è avvenuta a ridosso di alcune vicende che hanno visto protagonista il primo cittadino, ex carabiniere, avvocato penalista e padre di tre figli e dal 3 marzo 2021 destinatario di una misura di vigilanza disposta dal Prefetto, dopo l'esito della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, per le pesanti minacce ricevute per via della denuncia e testimonianza resa ai militari dell'Arma, che ha contribuito all'arresto di due persone accusate anche di aver sequestrato un giovane del posto;
da tempo il sindaco Montanile denuncia un clima pesante in comune e in particolare indica nel rione di edilizia popolare 219, nato nel dopo sisma del 23 novembre del 1980, un luogo dove sono attive famiglie malavitose impegnate nel traffico e nella vendita di sostanze stupefacenti, più volte finite nel mirino dei blitz delle forze dell'ordine. Addirittura, già in campagna elettorale, Montanile subì avrebbe subito pesanti minacce. Due individui gli promisero: "Tu il sindaco non lo fai, farai la fine dei topi". Gli stessi nel febbraio 2019 presero a sassate Montanile nel corso di una iniziativa pubblica, costringendolo a scappare. Per nulla intimorito Montanile convocò un Consiglio comunale straordinario proprio nel rione 219, dicendo che "voleva un comune decamorrizzato". In quell'occasione un consigliere comunale, oggi tra i firmatari della sfiducia, ritenne opportuno lasciare l'assemblea pubblica. Minacce che continuano via social, come lo scorso 8 marzo, dopo l'uscita di scena del primo cittadino, da parte di una donna, imparentata con dei malavitosi del posto;
all'insediamento dell'amministrazione Montanile, il comune era paralizzato e il buon andamento dell'amministrazione era compromesso da risalenti problematiche frutto di una cattiva amministrazione. Come evidenziato dagli organi di stampa, nel suo pur breve mandato il sindaco Montanile ha posto al primo posto della sua azione amministrativa i temi della legalità, dell'efficienza, dell'imparzialità e della trasparenza: lotta ai parcheggiatori abusivi, controlli delle licenze degli ambulanti, installazione delle telecamere vere al posto di quelle finte, lotta all'occupazione di suolo illegale, stop ai buoni spesa per chi ha commesso gravi crimini, lotta all'evasione, proceduralizzazione delle pratiche edilizie, degli affidamenti, degli incarichi tecnici e legali, approvazione del regolamento per l'assunzione di personale dalle graduatorie di altri enti pubblici per garantire efficienza e lotta alle clientele, approvazione degli atti di indirizzo alla variante del PUC per la realizzazione di infrastrutture e impianti produttivi e artigianali, e per la salvaguardia del territorio dalle mire di speculatori;
in generale, come risulta da notizie riportate dagli organi di stampa, c'è una rilevante escalation criminale in molti comuni della provincia di Napoli: esplosione di bombe carta a Somma Vesuviano, Pollena Trocchia, Pomigliano d'Arco, Volla e nella stessa Brusciano, minacce di morte ad amministratori e rappresentanti dello Stato, come è accaduto ad Arzano con il commissario prefettizio, il segretario e il capo della Polizia locale del comune;
si rappresenta che all'estromissione del sindaco Montanile è corrisposta una forte reazione da parte della società civile, associazioni, sindacati, fondazioni, comitati, gruppi politici e personalità che si sono fatti promotori di un manifesto-appello: "Brusciano libera dalle camorre", già sottoscritto da tantissime realtà non solo di Brusciano;
per tutte le considerazioni illustrate e in attesa che gli organi inquirenti completino le proprie indagini, appare opportuno verificare quanto prima se i fatti esposti autorizzino a ritenere che nel comune di Brusciano i gravi episodi di minacce, aggressioni anche via social e boicottaggio emersi in questi mesi, e una serie di episodi di intimidazione, attività illegali e ipotesi di compravendita di voti che sarebbero avvenuti nel rione 219 e denunciati già in campagna elettorale da Montanile, siano tali da aver alterato, influito, condizionato una parte del Consiglio comunale e gli atti compiuti dall'amministrazione; se vi possa essere un collegamento tra una parte di Amministrazione e i gruppi criminali, conformemente a quanto stabilito dall'articolo 143 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento delle autonomie locali, se possano esistere elementi univoci, rilevanti e coerenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori di cui all'articolo 77, comma 2, ovvero forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l'imparzialità delle amministrazioni comunali,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo, sulla scorta di quanto esposto, intenda assumere le iniziative di competenza per rafforzare l'attività di contrasto alla criminalità organizzata a Brusciano, in particolare nella lotta alle piazze di spaccio e alla sua filiera criminale del rione 219 e se non ritenga opportuno l'istituzione di una commissione d'indagine per l'esercizio dei poteri di accesso e di accertamento, di cui all'articolo 143 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, alla luce degli elementi evidenziati in premessa, che interessano il comune di Brusciano e dell'estesa ingerenza della criminalità organizzata in quest'area.
Giornata nazionale vittime della pandemia
martedì 16 marzo 2021
un plauso ai Carabinieri iimpiegati oggi sul territorio di Brusciano
venerdì 12 marzo 2021
Emergenza Brusciano, Sugc aderisce a manifesto per il territorio
COMUNICATO, a nome dell'Associazione , di Francesco de Notaris, già Senatore, e vice Segretario nazionale vicario dell'Associazione Caponnetto.
giovedì 11 marzo 2021
I parlamentari campani in coro: «Nuove minacce all'ex sindaco di Brusciano Montanile»
«Siamo preoccupati per Giuseppe Montanile, il sindaco di Brusciano, comune del Napoletano, decaduto per le dimissioni di 14 consiglieri presentate mentre al primo cittadino veniva assegnata la protezione da parte del prefetto di Napoli per le pesanti minacce subite. Dopo il manifesto-appello per 'Brusciano libera dalle camorrè a cui hanno aderito decine di associazioni, esponenti sindacali, comitati, gruppi del volontariato, parlamentari, dai social sono giunte all'ex sindaco ulteriori minacce». Lo affermano in una nota i senatori Sandro Ruotolo, Loredana De Petris e Vasco Errani del Gruppo Misto, Silvana Giannuzzi, Sabrina Ricciardi, Vincenzo Presutto, Sergio Vaccaro, Raffaele Mautone del Movimento 5 Stelle, Franco Mirabelli e Valeria Valente del Pd, i deputati Gennaro Migliore di Italia Viva, Umberto Del Basso De Caro, Raffaele Topo e Paolo Siani del Pd, Conny Giordano, Gilda Sportiello, Catello Vitiello, Iolanda Di Stasio, Virginia Villani, Silvana Nappi, Alessandro Amitrano, Cosimo Adelizzi, Luigi Gallo, Nicola Provenza, deputati del Movimento 5 stelle, Flora Frate di Azione +Europa.
Caso Brusciano, presentata doppia interrogazione al Senato e alla Camera al ministro dell’Interno firmata da molti parlamentari: “Rafforzare l’attività di contrasto alla criminalità organizzata e nomina Commissione d’accesso”
Napoli, 11 Marzo – “Siamo preoccupati per Giuseppe Montanile, il sindaco di Brusciano, comune del napoletano, decaduto per le dimissioni di 14 consiglieri presentate mentre al primo cittadino veniva assegnata la protezione da parte del prefetto di Napoli per le pesanti minacce subite. Dopo il manifesto-appello per ‘Brusciano libera dalle camorre’ a cui hanno aderito decine di associazioni, esponenti sindacali, comitati, gruppi del volontariato, parlamentari, dai social sono giunte all’ex sindaco ulteriori minacce. Una in particolare è già all’esame dei carabinieri a cui è stato consegnato un video nel quale una donna residente al rione 219 dice: ‘Te lo dico per l’ennesima volta devi fare la morte del topo, ti devo vedere schiacciato’.
Intanto, è stata depositata nei due rami del Parlamento la nostra interrogazione rivolta al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in cui tra l’altro chiediamo di ‘Rafforzare l’attività di contrasto alla criminalità organizzata a Brusciano e in particolare nella lotta alle piazze di spaccio e alla sua filiera criminale del rione 219 e congiuntamente istituire una commissione d’indagine per verificare se i gravi episodi di minacce, aggressioni anche via social e boicottaggio emersi in questi mesi nei confronti dell’ex sindaco Giuseppe Montanile e della sua amministrazione, siano tali da aver alterato, influito, condizionato su una parte del Consiglio comunale e contrastato con gli atti compiuti dall’amministrazione’.
È rilevante e va segnalata la grande mobilitazione e solidarietà che si è creata attorno al manifesto-appello per ‘Brusciano libera dalle camorre’ a testimonianza che la battaglia di liberazione dei territori dai clan non riguarda solo Brusciano ma tutti i comuni della Provincia di Napoli, da tempo interessati da un escalation criminale con attentati, intimidazioni e minacce. La lotta alle camorre per noi è prioritaria, anche se dobbiamo rilevare come sia scomparsa dall’agenda politica, ed è fondamentale per liberare le nostre terre e garantire un vero sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”.Lo affermano in una nota i senatori: Sandro Ruotolo, Loredana De Petris e Vasco Errani del Gruppo Misto, Silvana Giannuzzi, Sabrina Ricciardi, Vincenzo Presutto, Sergio Vaccaro, Raffaele Mautone del Movimento 5 Stelle, Franco Mirabelli e Valeria Valente del Pd, i deputati Gennaro Migliore di Italia Viva, Umberto Del Basso De Caro, Raffaele Topo e Paolo Siani del Pd, Conny Giordano, Gilda Sportiello, Catello Vitiello, Iolanda Di Stasio, Virginia Villani, Silvana Nappi, Alessandro Amitrano, Cosimo Adelizzi, Luigi Gallo, Nicola Provenza, deputati del Movimento 5 stelle, Flora Frate deputata di Azione +Europa.
Fonte: Scisciano Notizie
https://www.sciscianonotizie.it/
mercoledì 10 marzo 2021
All'amica Monica Cito
Nel ringraziare la concittadina Monica Cito per la vicinanza e la solidarietà mostrate pubblicamente attraverso i social, colgo l’occasione per fornire alcune delucidazioni e rispondere ad alcune domande che mi son state indirettamente e ripetutamente poste.
Prima di rispondere ai dubbi di Monica ci tengo a precisare che non comprendo da quale mio intervento scritto o orale abbia potuto dedurre l’accusa di essere “camorrista” rivolta a lei ed anche ai consiglieri comunali dimissionari.
Conosco personalmente Monica essendo suo amico ed essendo stato suo avvocato difensore. Sono sempre stato e continuo ad essere un cittadino onesto, con grande senso di responsabilità, con forte senso civico e passione politica. Una politica perbene che si pone come unico obiettivo il bene comune, lo sviluppo del territorio, il suo risanamento, la lotta al disagio, al degrado sociale ed una politica che dia risposte alle domande di lavoro e di sicurezza.
Tornando a quanto affermato da Monica, riporto testualmente:
« La sfiducia, secondo me, è giunta in un momento difficile e non per le minacce al sindaco che nulla c’entrano, ma per la condizione di crisi vissuta dal paese in questo terribile momento. Il Consiglio ha comunque ritenuto necessario ed inevitabile agire, e le motivazioni le hanno ben chiarite. Nulla hanno a che fare con la denuncia del sindaco né con le minacce o tantomeno con la misura di vigilanza»
Ritengo, sul punto, che sia stato espresso un pensiero alquanto discutibile. La notifica delle dimissioni ad opera di quattordici Consiglieri Comunali in concomitanza alla mia convocazione presso la Prefettura di Napoli per l’assegnazione della misura di vigilanza nei riguardi della mia persona è indice di mancata sensibilità e responsabilità nei riguardi della stessa Brusciano. Ciò che ha spinto il Prefetto a disporre la misura di protezione personale è conseguenza delle mie azioni in difesa del territorio e della sicurezza. Nel corso di questi mesi l’azione amministrativa è diventata molto veloce, concreta ed efficace, sia sulla gestione dell’emergenza pandemica sia nella realizzazione delle altre linee programmatiche e di lavori ben visibili alla città. Le dimissioni in questo delicato momento storico, aldilà della sensibilità e responsabilità, rappresentano una particolare reazione di una classe politica autoreferenziale, atta al raggiungimento esclusivamente di interessi particolaristici, scarsamente incline ad un approccio amministrativo compatibile con l’agire politico finalizzato al buon andamento dell’azione amministrativa, improntata sui criteri dell’efficienza, dell’economicità e della giustizia sociale. Le argomentazioni utilizzate, per la loro infondatezza, segnalano il totale disinteresse ai tanti problemi che storicamente attanagliano la comunità Bruscianese, la mancanza assoluta della propensione al lavoro ed al confronto sui temi programmatici e sui risultati raggiunti dall’Amministrazione Comunale, ormai visibili a tutti. In particolare, si evidenziano le opere pubbliche realizzate, in corso di realizzazione e quelle, numerose, già appaltate o da prevedere nel bilancio preventivo 2021; la rendicontazione dei lavori del comparto ex L. 219/81, non realizzata dal 2002, ed oggi in fase di completamento; la gestione del patrimonio comunale, trascurata negli anni, con ingenti danni erariali per l’omessa richiesta dei pagamenti dei canoni di locazione e degli oneri aggiuntivi; numerosi progetti presentati sul disagio sociale; proceduralizzazione per il conferimento degli incarichi tecnici e legali, dimezzando i costi ed incrementando qualità e quantità delle assistenze; proceduralizzazione per le assunzioni per evitare clientele; gestione covid 19, importanti e non scontati traguardi sulla sicurezza; iniziative culturali e sociali; l’aver portato il nostro gonfalone, per la prima volta, a Bologna per la commemorazione della strage di Bologna ed al tavolo nazionale per la Pace; l’aver concesso la cittadinanza onoraria a Patrick ZaKi; l’aver salvato l’Ente dal dissesto economico, risparmiando 900.000,00 Euro; e tanto altro ancora che non sto qui ad elencare, ma documentabile con l’attenta consultazione di quanto è stato regolarmente pubblicato sull’albo pretorio. In soli due anni e mezzo, con un anno di Pandemia.
Cosa hanno realizzato le Amministrazioni precedenti, con la partecipazione dei consiglieri comunali dimissionari?
Costoro hanno notato, ma la cittadinanza e le Autorità preposte sicuramente sì, che in questi due anni e mezzo, nessuna pratica è stata sequestrata e nessun’indagine vede coinvolta gli amministratori locali?
Forse, perché ad Amministrare vi era un Sindaco, onesto, da sempre politicamente impegnato, costantemente presente a tutela del nostro territorio e con un’importante esperienza professionale?
In sintesi, ciò rappresenta la disinformazione totale nel definire “giacenti” punti programmatici e lavori già eseguiti o in via di contrattualizzazione.
Hanno causato lo scioglimento del Consiglio Comunale pochi giorni prima che fosse chiaramente visibile l’efficienza amministrativa di Montanile e che fossero rese evidenti le loro menzogne. La paura di essere sbugiardati ed estromessi dalla scena amministrativa li ha coalizzati, perché mai le loro false e pretestuose argomentazioni hanno resistito ad un confronto leale ed in contradditorio. Quindi, la pugnalata alle spalle, senza preoccupazione alcuna del danno causato al territorio, è stata l’unica arma possibile per realizzare il tentativo di salvaguardare le loro condizioni dominanti e la speranza, raggirando e sbugiardando la cittadinanza, di ritornare nel civico consesso a rappresentare pressappochismo, incapacità, clientele, evasioni, opere mal realizzate, lavori non rendicontati, pagati più del dovuto e rappresentanza con propensione alla corruzione e all’interlocuzione con storie di vita incompatibili alla politica del fare, dell’onestà e della laboriosità.
Per quanto concerne la mancata costituzione come parte civile da parte del Comune al processo Rega, chiarisco che per procedura, l’Ente per costituirsi parte civile in un processo avrebbe dovuto ricevere una notifica del decreto di udienza da parte del Tribunale incaricato, notifica mai pervenuta alla Casa Municipale. In aggiunta a ciò, vorrei fare un’ulteriore precisazione: all’epoca dei fatti, io ricoprivo il ruolo di avvocato difensore dell’imputato Rega, e degli altri imputati e questo è noto a tutti. Successivamente ho comunicato ai miei assistiti ed alla DDA di Napoli la rinuncia al mandato difensivo con una lettera di seguito riportata, dalla quale emerge senza alcun dubbio che la mia attività politica e sociale è stata sempre slegata e scevra di ogni interlocuzione con soggetti incompatibili con l’azione e la vita amministrativa, la quale deve essere mai condizionata da chi è portatore di interessi contrastanti con l’imparzialità, lo sviluppo e la sicurezza del territorio. Sin dalla fase delle elezioni e della gestione della campagna elettorale, i voti ed i consensi elettorali vanno intercettati sui programmi, mai sugli interessi particolari, sui patti e con il voto di scambio.
Testo della lettera rinuncia al mandato professionale:
“Il nostro territorio vive una particolare e gravissima emergenza criminalità, che raggiunge livelli allarmanti, anche più volte denunciata dallo scrivente. La situazione richiede tempestivi interventi di tutte le Istituzioni coinvolte, affinché, ciascuna nelle proprie competenze, possa, in sinergia, meglio occuparsi dello sviluppo e della sicurezza del territorio amministrato, affinché la pubblica e privata incolumità, oltre che il progresso del nostro territorio non siano mai più minati e sia, nel più breve tempo possibile, ripristinata la legalità. Sarà cura dello scrivente depositare prova della conoscenza da parte dei summenzionati imputati della rinuncia al mandato difensivo.”
Dal contenuto della lettera, si evince con chiarezza la mia scelta di campo e dell’Amministrazione. Per tali episodi il comune ha preferito mettere in atto negli stessi mesi denunce, iniziative, consiglio comunale straordinario contro ogni forma di collusione, di infiltrazione, di voto di scambio, di usura, d’estorsione e di attività camorristiche, da chiunque poste in essere nel nostro territorio, nonché sequestri e sgomberi che non venivano effettuati da decenni.
Le attività amministrative poste in essere e la collocazione nelle zone interessate dai crimini di sistemi di videosorveglianza, di nuova generazione (tra l’altro senza alcun aggravio economico per il Comune) hanno consentito e contribuito alla realizzazione di numerose operazioni ed arresti. E’ importante sottolineare, a tal fine, che in quelle zone non si era mai riuscito ad installare efficienti e funzionanti apparati di videosorveglianza. Le Autorità Competenti dovrebbero, a mio avviso, appurarne BENE le eventuali cause di rilievo penale, di reiterate assenze dell’Amministrazione da quelle aree a rischio. E’ stata per paura, per contiguità, o altro? Eppure i cittadini reclamavano la presenza del Sindaco, presenza ed impegno quotidianamente garantiti.
In merito alla variante del PUC, come la Cito erroneamente dichiara, ci tengo a precisare, e qui con sommo sconforto, poiché l’infondatezza, l’incompetenza in materia e la non conoscenza degli atti sono stati, durante il periodo della mia amministrazione, gli elementi costanti e sempre presenti nelle facili critiche e brutali polemiche che mi sono state mosse, che non è stata redatta alcuna variante al PUC nel Consiglio Comunale del 30/12/2020.
Se fosse vera la notizia circa la redazione della variante al PUC, al limite, il Consiglio Comunale avrebbe dovuto provvedere alla sua approvazione non alla sua REDAZIONE. Il Consiglio è chiamato ad approvare o non approvare la variante al Puc, non a redigerla. Ma solo per recuperare una serenità e un’umanità di ragionamenti e confronti, voglio informare la Cito che in quel Consiglio Comunale si è proceduto semplicemente all’approvazione degli atti di indirizzo alla variante al PUC. Atti di indirizzo che guardano allo sviluppo, al lavoro, alla vivibilità ed all’economia locale e non.
Sul punto, e sempre per dare la possibilità alla cittadinanza di essere correttamente e puntualmente informata, ritengo altresì necessario chiarire che dopo pochi giorni alla mia proclamazione a sindaco ho trovato una variante al piano, non approvata, ma restituita con giudizio di non coerenza dalla Città metropolitana di Napoli, perché non correttamente redatta. Ciò ha causato, tra l’altro, ingenti danni al Comune e a tutti gli operatori edili e ai proprietari dei terreni.
In riferimento, invece, alla decisione di non dimettermi dalla carica di sindaco non mi prolungherò molto. La mia caparbietà, la mia dedizione al lavoro e agli incarichi che mi vengono affidati è risaputa a chi mi conosce. Io non vengo meno e non tradisco la fiducia che gli elettori hanno riposto in me. Il non dimettermi dal ruolo di sindaco fa di me il rappresentante di quella cittadinanza che mantiene viva e porta avanti il desidero di cambiamento e che continua a battersi per porre finalmente fine a sistemi opachi, che per fin troppo tempo hanno avuto vita sul nostro territorio. Voglio ribadire che il sindaco, pur essendo punto di rappresentanza dell’intera maggioranza, non può e non si deve occupare istituzionalmente ed esclusivamente dei desiderata dei Consiglieri Comunali, quest’ultimo è tra l’altro Ufficiale di pubblica sicurezza ed autorità sanitaria e deve realizzare il programma di amministrazione ed adottare ogni ordinanza contingibile ed urgente a tutela della salute e della sicurezza pubblica.
Tali funzioni sono state sempre svolte, con l’aiuto di personale dipendente, degli assessori e dei collaboratori, con la massima dedizione e responsabilità.
Centinaia di cittadini, operatori sanitari, dirigenti scolastici e personale del Comune, hanno trovato in me la persona sempre disponibile e pronta a garantire ogni forma di intervento e di assistenza possibile. Inoltre, le “suggerite” dimissioni, in coincidenza con le scadenze dell’iter per ottenere i finanziamenti ottenuti, avrebbero arrecato gravi danni alla comunità bruscianese. Questo sarà il risultato della scellerata scelta operata dai Consiglieri dimissionari.
Tutte le funzioni ed i doveri attribuiti al Sindaco sono stati svolti con responsabilità, attenzione ed onestà, fino all’ultimo minuto del mio mandato, terminato per volere di 14 soggetti anticipatamente e con fermo disappunto delle migliaia di cittadini che mi hanno mostrato apprezzamento e vicinanza.