mercoledì 10 marzo 2021

All'amica Monica Cito


Nel ringraziare la concittadina Monica Cito per la vicinanza e la solidarietà mostrate pubblicamente attraverso i social, colgo l’occasione per fornire alcune delucidazioni e rispondere ad alcune domande che mi son state indirettamente e ripetutamente poste.

Prima di rispondere ai dubbi di Monica ci tengo a precisare che non comprendo da quale mio intervento scritto o orale  abbia potuto dedurre l’accusa di essere “camorrista” rivolta a lei ed anche ai consiglieri comunali dimissionari.

Conosco personalmente Monica essendo suo amico ed essendo stato suo avvocato difensore. Sono sempre stato e continuo ad essere un cittadino onesto, con grande senso di responsabilità, con forte senso civico e passione politica. Una politica perbene che si pone come unico obiettivo il bene comune, lo sviluppo del territorio, il suo risanamento, la lotta al disagio, al degrado sociale ed una politica che dia risposte alle domande di lavoro e  di sicurezza.

Tornando a quanto affermato da Monica, riporto testualmente:

« La sfiducia, secondo me, è giunta in un momento difficile e non per le minacce al sindaco che nulla c’entrano, ma per la condizione di crisi vissuta dal paese in questo terribile momento. Il Consiglio ha comunque ritenuto necessario ed inevitabile agire, e le motivazioni le hanno ben chiarite. Nulla hanno a che fare con la denuncia del sindaco né con le minacce o tantomeno con la misura di vigilanza»

Ritengo, sul punto, che sia stato espresso un pensiero alquanto discutibile. La notifica delle dimissioni ad opera di quattordici Consiglieri Comunali in concomitanza alla mia convocazione presso la Prefettura di Napoli per l’assegnazione della misura di vigilanza nei riguardi della mia persona è indice di mancata sensibilità e responsabilità nei riguardi della stessa Brusciano. Ciò che ha spinto il Prefetto a disporre la misura di protezione personale  è conseguenza delle mie azioni in difesa del territorio e della sicurezza. Nel corso di questi mesi l’azione amministrativa è diventata molto veloce, concreta ed efficace, sia sulla gestione dell’emergenza pandemica sia nella realizzazione delle altre linee programmatiche e di lavori ben visibili alla città. Le dimissioni in questo delicato momento storico, aldilà della sensibilità e responsabilità, rappresentano una particolare reazione di una classe politica autoreferenziale, atta al raggiungimento esclusivamente di interessi particolaristici, scarsamente incline ad un approccio amministrativo compatibile con l’agire politico finalizzato al buon andamento dell’azione amministrativa, improntata sui criteri dell’efficienza, dell’economicità e della giustizia sociale. Le argomentazioni utilizzate, per la loro infondatezza, segnalano il totale disinteresse ai tanti problemi che storicamente attanagliano la comunità Bruscianese, la mancanza assoluta della propensione al lavoro ed al confronto sui temi programmatici e sui risultati raggiunti dall’Amministrazione Comunale, ormai visibili a tutti. In particolare, si evidenziano le opere pubbliche realizzate, in corso di realizzazione e quelle, numerose, già appaltate o da prevedere nel bilancio preventivo 2021; la rendicontazione dei lavori del comparto ex L. 219/81, non realizzata dal 2002, ed oggi in fase di completamento; la gestione del patrimonio comunale, trascurata negli anni, con ingenti danni erariali per l’omessa richiesta dei pagamenti dei canoni di locazione e degli oneri aggiuntivi; numerosi progetti presentati sul disagio sociale; proceduralizzazione per il conferimento degli incarichi tecnici e legali, dimezzando i costi ed incrementando qualità e quantità delle assistenze; proceduralizzazione per le assunzioni per evitare clientele; gestione covid 19, importanti e non scontati traguardi sulla sicurezza; iniziative culturali e sociali; l’aver portato il nostro gonfalone, per la prima volta, a Bologna per la commemorazione  della strage di  Bologna ed al tavolo nazionale per la Pace; l’aver concesso la cittadinanza onoraria a  Patrick ZaKi; l’aver salvato l’Ente dal dissesto economico, risparmiando 900.000,00 Euro; e tanto altro ancora che non sto qui ad elencare, ma documentabile con l’attenta consultazione di quanto è stato regolarmente pubblicato sull’albo pretorio. In soli due anni e mezzo, con un anno di Pandemia.

 Cosa  hanno realizzato le Amministrazioni precedenti, con la partecipazione dei consiglieri comunali dimissionari?

Costoro hanno notato, ma la cittadinanza e le Autorità preposte sicuramente sì, che in questi due anni e mezzo, nessuna pratica è stata sequestrata e nessun’indagine vede coinvolta gli amministratori locali?

Forse, perché ad Amministrare vi era un Sindaco, onesto, da sempre  politicamente impegnato, costantemente presente a tutela del nostro  territorio e con un’importante esperienza professionale?

In sintesi, ciò rappresenta la disinformazione totale nel definire “giacenti” punti programmatici e lavori già eseguiti o in via di contrattualizzazione.

Hanno causato lo scioglimento del Consiglio Comunale pochi giorni prima che fosse chiaramente visibile l’efficienza amministrativa di Montanile e che fossero rese evidenti le loro menzogne. La paura di essere sbugiardati ed estromessi dalla scena amministrativa li ha coalizzati, perché mai le loro false e pretestuose  argomentazioni hanno resistito ad un confronto leale ed in contradditorio. Quindi, la pugnalata alle spalle, senza preoccupazione alcuna del danno causato al territorio, è stata l’unica arma possibile per realizzare il tentativo di salvaguardare le loro condizioni dominanti e la speranza, raggirando e sbugiardando la cittadinanza, di ritornare nel civico consesso a rappresentare pressappochismo, incapacità, clientele, evasioni, opere mal realizzate, lavori non rendicontati, pagati più del dovuto e rappresentanza con propensione alla corruzione e all’interlocuzione con storie di vita incompatibili alla politica del fare, dell’onestà e della laboriosità.

Per quanto concerne la mancata costituzione come parte civile da parte del Comune al processo Rega, chiarisco che per procedura, l’Ente  per costituirsi parte civile in un processo avrebbe dovuto ricevere una notifica del decreto di udienza da parte del Tribunale incaricato, notifica mai pervenuta alla Casa  Municipale. In aggiunta a ciò, vorrei fare un’ulteriore precisazione: all’epoca dei fatti, io ricoprivo il ruolo di avvocato difensore dell’imputato Rega, e degli altri imputati e questo è noto a tutti. Successivamente ho comunicato ai miei assistiti ed alla DDA di Napoli la rinuncia al mandato difensivo con una lettera di seguito riportata, dalla quale emerge senza alcun dubbio che la mia attività politica e sociale è stata sempre slegata e scevra di ogni interlocuzione con soggetti incompatibili con l’azione e la vita amministrativa, la quale deve essere mai condizionata da chi è portatore di interessi contrastanti con l’imparzialità, lo sviluppo e la sicurezza del territorio. Sin dalla fase delle elezioni e della gestione della campagna elettorale, i  voti ed i consensi elettorali  vanno intercettati sui programmi, mai sugli interessi particolari, sui patti e con il voto di scambio.

Testo della lettera rinuncia al mandato professionale:

“Il nostro territorio vive una particolare e gravissima emergenza criminalità, che raggiunge livelli allarmanti, anche più volte denunciata dallo scrivente. La situazione richiede tempestivi interventi di tutte le Istituzioni coinvolte, affinché, ciascuna nelle proprie competenze, possa, in sinergia, meglio occuparsi dello sviluppo e della sicurezza del territorio amministrato, affinché la pubblica e privata incolumità, oltre che il progresso del nostro territorio non siano mai più minati e sia, nel più breve tempo possibile, ripristinata la legalità. Sarà cura dello scrivente depositare prova della conoscenza da parte dei summenzionati imputati della rinuncia al mandato difensivo.”

Dal contenuto della lettera, si evince con chiarezza la mia scelta di campo e dell’Amministrazione. Per tali episodi il comune ha preferito mettere in atto negli stessi mesi denunce, iniziative, consiglio comunale straordinario contro ogni forma di collusione, di infiltrazione, di voto di scambio, di usura,  d’estorsione e di attività camorristiche, da chiunque poste in essere nel nostro territorio, nonché sequestri e sgomberi che non venivano effettuati da decenni.

Le attività amministrative poste in essere e la collocazione nelle zone interessate dai crimini di sistemi di videosorveglianza, di nuova generazione (tra l’altro senza alcun aggravio economico per il Comune)  hanno consentito e contribuito alla realizzazione di numerose operazioni  ed arresti. E’ importante sottolineare, a tal fine, che in quelle zone non si era mai riuscito  ad installare efficienti e funzionanti apparati di videosorveglianza. Le Autorità Competenti dovrebbero, a mio avviso, appurarne BENE le eventuali cause di rilievo penale, di reiterate assenze dell’Amministrazione da quelle aree a rischio. E’ stata per paura, per contiguità, o altro? Eppure i cittadini reclamavano la presenza del Sindaco, presenza ed impegno quotidianamente garantiti.

In merito alla variante del PUC, come la Cito erroneamente dichiara, ci tengo a precisare, e qui con sommo sconforto, poiché l’infondatezza, l’incompetenza in materia e la non conoscenza degli atti sono stati, durante il periodo della mia amministrazione, gli elementi costanti e sempre presenti nelle facili critiche e brutali polemiche che mi sono state mosse, che non è stata redatta alcuna variante al PUC nel Consiglio Comunale del 30/12/2020.

Se fosse vera la notizia circa la redazione della variante al PUC, al limite, il Consiglio Comunale avrebbe dovuto provvedere alla sua approvazione non alla sua REDAZIONE. Il Consiglio è chiamato ad approvare o non approvare la variante al Pucnon a redigerla. Ma solo per recuperare una serenità e un’umanità di ragionamenti e confronti,  voglio informare la Cito che in quel Consiglio Comunale si è proceduto semplicemente all’approvazione degli atti di indirizzo alla variante al PUC. Atti di indirizzo che guardano allo sviluppo, al lavoro, alla vivibilità ed all’economia locale e non.

Sul punto, e sempre per dare la possibilità alla cittadinanza di essere correttamente e puntualmente informata, ritengo altresì necessario chiarire che dopo pochi giorni alla mia proclamazione a sindaco ho trovato una variante al piano, non approvata, ma restituita con giudizio di non coerenza dalla Città metropolitana di Napoli, perché non correttamente redatta. Ciò ha causato, tra l’altro, ingenti danni al Comune e a tutti gli operatori edili e ai proprietari dei terreni.

In riferimento, invece, alla decisione di non dimettermi dalla carica di sindaco non mi prolungherò molto. La mia caparbietà, la mia dedizione al lavoro e agli incarichi che mi vengono affidati è risaputa a chi mi conosce. Io non vengo meno e non tradisco la fiducia che gli elettori hanno riposto in me. Il non dimettermi dal ruolo di sindaco fa di me il rappresentante di quella cittadinanza che mantiene viva e porta avanti il desidero di cambiamento e che continua a battersi per porre finalmente fine a sistemi opachi, che per fin troppo tempo hanno avuto vita sul nostro territorio. Voglio ribadire che il sindaco, pur essendo punto di rappresentanza dell’intera maggioranza, non può e non si deve occupare istituzionalmente ed esclusivamente dei desiderata dei Consiglieri Comunali, quest’ultimo è tra l’altro Ufficiale di pubblica sicurezza ed autorità sanitaria e deve realizzare il programma di amministrazione ed adottare ogni ordinanza contingibile ed urgente a tutela della salute e della sicurezza pubblica.

Tali funzioni sono state sempre svolte, con l’aiuto di personale dipendente, degli assessori e dei collaboratori, con la massima dedizione e responsabilità.

Centinaia di cittadini, operatori sanitari, dirigenti scolastici e personale del Comune, hanno trovato in me la persona sempre disponibile e pronta a garantire ogni forma di intervento e di assistenza possibile. Inoltre, le “suggerite” dimissioni, in coincidenza con le scadenze dell’iter per ottenere i finanziamenti ottenuti, avrebbero arrecato gravi danni alla comunità bruscianese. Questo sarà il risultato della scellerata scelta operata dai Consiglieri dimissionari.

Tutte le funzioni ed i doveri attribuiti al Sindaco sono stati svolti con responsabilità, attenzione ed onestà,  fino all’ultimo minuto del mio mandato, terminato per volere di 14 soggetti anticipatamente e con  fermo disappunto delle migliaia di cittadini che mi hanno mostrato apprezzamento e vicinanza.

Concludo chiedendo alla Cito, di interrogarsi sul cambiamento repentino dei giudizi nei miei confronti formulati dai consiglieri di maggioranza dimissionari.






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